A Forno si estraevano minerali e si lavoravano metalli: grazie ai torrenti d’acqua si produceva energia per far muovere anticamente i magli a testa d’asino, come quello posto all’ingresso del paese, a fianco di un maglio più moderno, la “berta”. Nel tempo le produzioni metallurgiche si svilupparono molto e questa zona nel ‘900 era la “piccola Ruhr del Canavese”. Cosa rimane oggi di quel periodo? Alcune aziende sono ancora attive, ma il rumore continuo e incessante dei tantissimi magli usati per dare forma all’acciaio non c’è più. La passeggiata parte dalla frazione Comba, per giungere alla Cappella della Madonna della neve, dove si ammira l'intero canavese, le catene sovrastanti, la piana torinese. Il sentiero è ben esposto al sole ed è percorribile anche in caso di nevicata.